MPS, la storia che non cambia - El Nanos

02.01.2014 02:58

Può la politica prendere decisioni razionali per il bene dei cittadini, contribuenti, italiani? La vicenda della Fondazione Mps dimostra assolutamente di no. L'Ente più politicizzato d'Italia ha scelto l'incertezza di un possibile 'pagherò' alla certezza di  tre miliardi che a gennaio 2014 sarebbero tornati nelle tasche degli italiani (il consorzio di garanzia di cui ha più volte parlato Profumo, dava la certezza che questo sarebbe avvenuto). Tre miliardi, in un periodo in cui IMU si, IMU no. Tre miliardi, in un periodo in cui mancano sempre le coperture per abbassare le tasse. Tre miliardi.

Ma perché la Fondazione, per bocca della 'so tutto io-Mansi ha scelto l'incerto 'pagherò'? Per non morire? No. Per avere ancora la possibilità di non togliere le mani dalla marmellata Mps. Perché la casta non indietreggia davanti a nulla. Perché una banca fa gola. E il Pd, ama le banche tanto quanto la destra (guardare il caso Bpm per credere). La Fondazione spera di vendere le sue quote, altrimenti sparisce. Bene, perché non le ha vendute a ottobre quando le azioni della banca erano quotate sui massimi degli ultimi mesi? Perché non ha deciso di alleggerire allora la sua partecipazione per coprire i suoi immensi debiti con le banche? Semplice, perché la politica non indietreggia davanti a nulla. Non agisce, sperando che le cose gira e rigira tornino a suo favore.

Adesso, deve sperare che le azioni non scendano sotto 0,128 centesimi, altrimenti le banche creditrici si prendono tutto. Deve sperare che la Fed non acceleri troppo sul tapering, perché meno soldi in giro vuol dire meno predisposizione a investire, sopratutto in vista di possibili altre ricapitalizzazioni di Istituti europei. Deve sperare che Profumo e Viola non si siano rotti le balle, davanti agli imbarazzanti ostruzionismi di una casta che prima ha quasi distrutto la banca e poi ne rallenta per interessi il risanamento. Deve sperare che la Bce non sia troppo severa, cosa molto difficile. E si, cara Mansi, va tutto bene, stiamo lavorando, andiamo per la nostra strada...

Insomma, non è detto che questi tre miliardi li rivedremo. Questa volta la colpa non è dei banchieri o della finanza senza scrupoli. È colpa della politica. Di una politica che non vuole riformarsi. Nemmeno di fronte a un Paese che affonda, figurarsi se di fronte alla 3 banca italiana.

Alla prossima,

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