Così è anche se non vi pare

11.02.2014 13:43

La cose che mi hanno più sorpreso della vicenda Monti/Napolitano istigata dal Corriere con la pubblicazione delle anticipazioni dal libro di Friedman sono due:

1.      il fatto che la maggior parte della popolazione, inclusi stimati amici e colleghi, sia caduta dal pero

2.      la reazione basata solo ed esclusivamente sul tifo politico

Parto dal secondo: la vicenda tocca temi importanti che attengono prevalentemente al rapporto tra la nostra nazione e l’Europa o potremmo dire i paesi stranieri in generale, e noi oggi siamo qui a commentarla dividendoci tra fan di Berlusconi: che vengono allo scoperto, parlano di complotto e chiedono di riavere ciò che stato scippato al loro leader, e gli odiatori del “nano” che non si fermano nemmeno a leggere o a cercare di capire ma si lanciano solo in un attacco difensivo, “certo, adesso rivalutiamo Silvio, quello è un nano malefico, ci stava portando alla rovina, e ora si inventano queste cose per riabilitarlo”

Il punto amici non è assolutamente questo, vi prego proviamo a superare per un secondo il nostro parere su Silvio, liberiamoci dall’odio e dalla pur sacrosanta  negatività e chiediamoci: ma l’Italia di Silvio quella che riceve la lettera dalla BCE, quella che si mette comunque al lavoro e inizia a fare i compiti a casa, stava davvero così più male di quella di ora? Oppure era nelle stesse condizioni economiche di base e la differenza è solo che quella era attaccata dalla speculazione finanziaria e questa no? Beh i numeri dicono chiaramente e oggettivamente che quest’ultima è la risposta, gli indicatori economici reali non vedono cambiamenti in meglio tra quell’Italia, quella di Monti e quella del governo delle larghe intese.

E allora  assodiamo in primis, senza tifo o trasporto, che l’attacco finanziario arrivò non in virtù di un’analisi sul presente ma di una analisi e stima sul futuro e cioè sulla capacità dell’Italia e dei suoi governi di allinearsi ai dettami del perfetto paese espressi dalla Germania e dal cosiddetto asse del nord, quei dettami che adesso dopo 3 anni possiamo accertare essere state delle misure economiche sbagliate, incapaci di creare crescita e in grado di creare una situazione di estrema forza per un “partner” la Germania e di profonda debolezza per gli altri.

Il punto di riflessione dovrebbe, a questo punto, quindi essere: quale è il motivo per cui quell’Italia a parità di indicatori economici di quella di oggi, veniva considerata inaffidabile?

La prima risposta di molti sarà che Berlusconi era una nano pagliaccio che pensava solo a fare festini sessuali, ma io sinceramente dubito che il giudizio sulla capacità di un paese di seguire i dettami “riformistici” della Germania vertesse sulla vita sessuale del suo premier (caspita se così fosse i Kennedy sarebbero stati giudicati incapaci da tutto il mondo), dubito che il giudizio nascesse da una pur lecita antipatia per questo omunculo che nei meeting internazionali raccontava stupide barzellette e guardava le gambe di Michelle Obama, no non sono questi i parametri. L’omunculo era buon amico di Gheddafi, anche se poi dovette piegarsi ai voleri internazionali, aveva piuttosto creato un profondo asse con Putin in grado di mettere in discussione tutti i rapporti Europa/USA, si era più volte espresso contro l’Euro, aveva pubblicamente dichiarato che l'ipotesi dell'abbandono non era così fantascientifica, si era scagliato contro i dettami della saggia Europa e soprattutto veniva considerato da tutti i leader europei come persona in grado, per perseguire una rigenerazione politica e una vittoria elettorale, anche di cavalcare fino in fondo l’onda "populista" (così si dice) dell'antieuro, persona in grado di capire e poi dominare le menti degli italiani e quindi di rendere l’Italia intera un paese antieuro, un pericolosissimo affabulatore che avrebbe da solo potuto minare tutta la stabilità dell’eurozona …

… un leader quindi da eliminare, da togliere dal governo quanto prima; e allora via agli attacchi speculativi per piegare il paese e dargli il senso dell’urgenza e dell’imminente tracollo, l’unica situazione in cui si sarebbe potuto accettare di buon grado un cambiamento visto a quel punto come inevitabile. Al governo andava messo un uomo stimato e allineato in grado di perseguire anche in Italia quella stessa politica economica già applicata negli altri paesi e fondamentale per avere l’Europa forte o meglio la Germania forte. E quello che era (ed è) Berlusconi prima è stato il M5S poi, e vi prego non fate i sorpresi o non pensate che io sia un complottista, perché siamo un paese minore ed è da dopo la seconda guerra mondiale che i destini dei nostri governi vengono decisi anche in accordo con le potenze internazionali … Moro vi dice qualcosa?

Intendiamoci io non credo che l’Italia non abbia avuto e non abbia immani sprechi da evitare, non credo che l’Italia sia ben gestita, non credo che non debba riformarsi profondamente e in maniera dolorosa per molti e per molte lobby; tutt’altro!! 

E intendiamoci, io ho esultato quando ho perso Silvio come leader del governo, una liberazione assoluta!!! …

…. Però i fatti che ci hanno portato a non averlo più che vi piaccia o no sono questi. Così è anche se non vi pare.